Coperture ventilate
VENTILARE
aiuta a smaltire il calore accumulato sotto le tegole ad ottenere lo scioglimento controllato della neve e tenere asciutto il sottotegola ed ottenere un miglior comfort ambientale.
Grazie alla ventilazione si assicura salute e una lunga durata al manto di copertura.
Per comprendere bene cosa si intende per tetto ventilato vediamo la differenza tra una copertura non ventilata e una ventilata:
TETTO NON VENTILATO:
Stratigrafia di un classico tetto non ventilato: l’aria non scorre tra le tegole e la struttura sotto, surriscaldando l’ambiente abitato sottostante.
Tra il manto di copertura (tegole o metallo) e la struttura della copertura il sole cocente porta lo strato di aria a temperature molto alte causando poi il riscaldamento di tutto quello che c’è sotto, rendendo molto impegnativo raffreddare l’ambiente abitato.
TETTO VENTILATO:
“L’aria calda va verso l’alto” così come dicevano i nostri nonni, ed erano nel giusto citando un principio fisico. Le coperture ventilate si basano su questo principio fisico.
Il principio del tetto ventilato si basa nel lasciare una intercapedine (spazio vuoto dove può passare l’aria) tra la struttura e il manto di copertura dove l’aria può passare andando verso l’alto in direzione del colmo (la cima della copertura) e facendo sì che il colmo possa permettere all’aria di uscire dallo stesso senza causare infiltrazioni d’acqua. In tal modo si viene a creare una camera di ventilazione tra struttura e manto di copertura.
L’aria riscaldata dal sole, nella camera di ventilazione inizia a muoversi in direzione del colmo, contemporaneamente nella zona adiacente alla gronda aspira” aria fresca” immettendola nella camera di ventilazione.
Da questo disegno si può vedere la stratigrafia del tetto ventilato:
Le frecce indicano il flusso dell’aria calda verso il colmo. La doppia listellatura permette di creare la camera di ventilazione dove scorre l’aria.